FORUM PA 2017
EDITORIALE

Dallo scheletro alla creatura, le attese 2017 per la PA digitale
di Alessandro Longo, direttore responsabile forumpa.it

Trenta protagonisti dei dieci ambiti della PA digitale si sono espressi per questo nostro speciale di fine anno. E il giudizio è grosso modo uniforme: i grandi progetti della PA digitale sono e saranno in ritardo, ma l'impianto- lo scheletro- è stato stabilito. Manca adesso un piano di attuazione che con cura certosina e capillare renda tutto questo realtà diffusa, lavorando con i diversi soggetti locali e anche- laddove previsto- privati.

Abbiamo lo scheletro ma non la creatura compiuta, di muscoli, tendini e intelligenza. Ecco perché nonostante il tanto lavoro fatto nel 2016- mai così tanto da parte di un Governo italiano per il digitale- non ci sono ancora di fatto risultati evidenti al cittadino. Non è cambiata la sua vita, ancora. Del resto, solo le creature viventi, non gli scheletri, si muovono e agiscono nel mondo.

Il bilancio che traiamo dai 30 contributi rispecchia molto le conclusioni dell'annuario FPA 2016, pubblicato in questi giorni. Le norme non bastano. Serve- ed è mancato- un accompagnamento che passi dalle persone, dalla cultura, dalla generazione di valore per la collettività dei soggetti coinvolti (cittadini, personale PA, imprese).

Per dirla con Carlo Mochi Sismondi, tutto questo va fatto con “ un investimento serio di risorse economiche, professionali e politiche per accompagnare il cambiamento dei comportamenti in un clima di fiducia”.

Se questo è il principio generale, poi se scendiamo nel dettaglio dei dieci ambiti della PA digitale troviamo vari gradi di applicazione.

Nella Sanità il passo successivo, secondo quel principio, si esprime soprattutto nel bisogno di una regia condivisa tra le diverse amministrazioni, anche in accordo con i privati.

La Giustizia è uno degli ambiti più critici, in cui lo scheletro è presente solo negli aspetti del processo civile e comunque si avverte ancora una forte insufficienza della visione complessiva. Il piano stesso è pieno di buchi, insomma. Situazione simile per la sicurezza digitale: ci sono norme da seguire, ma siamo in attesa di un piano forte e sistematico di adeguamento, che passa anche dalla razionalizzazione dell'IT degli enti locali.

La Scuola ha alle spalle un piano già abbastanza funzionale, ma richiede accompagnamento perché si diffonda in modo capillare. I grandi temi di Spid, Anpr e PagoPA segnano ritardi nell'adozione da parte delle PA, e soprattutto nel caso dell'Anagrafe bisognerà rassegnarsi a un progetto destinato a zoppicare ancora per molti anni, secondo gli esperti. Ma anche qui la cosa più grave è che è stato immaginato lo scheletro ma non il percorso per riempirlo di muscoli, quindi di vita.

Investimenti e accompagnamento della PA, ancora una volta, è quello che manca.

E' quello che manca anche nello sviluppo dei dati della PA, ecco perché si è fatto molto sul fronte trasparenza- secondo una cultura del mero adempimento- ma poco per trasformare questi dati in volano di innovazione. Gli ambiti di infrastrutture e procurement sono a luce mista: se da una parte sono stati posti importanti germogli di innovazione, dall'altra pesano lacune e incertezze (si pensi al codice degli appalti) che rischiano di bloccarla.

Su tutto, emerge la consapevolezza che il rischio di impasse politico in cui siamo non deve giustificare la paralisi da parte dei soggetti pubblici. Molto può essere fatto anche attuando le visioni già sul tavolo, per esempio lavorando alla razionalizzazione e messa in sicurezza dei propri sistemi; impegnandosi nell'adesione ai progetti nazionali.

Abbiamo bisogno di entrambe le cose, insieme e separatamente: guida politica e impegno di tutte le parti, per trasformare il Paese.









Martedì 24 - giovedì 26 maggio 2016

L’appuntamento con FORUM PA 2016 è da martedì 24 maggio a giovedì 26 maggio

La Manifestazione è aperta al pubblico dalle ore 9.00 alle ore 18.00
Palazzo dei Congressi di Roma (EUR)

FORUM PA si svolge a Roma presso il Palazzo dei Congressi, Piazza John Fitzgerald Kennedy, 1.

Come arrivare:
Indicazioni stradali
In Metro
Metro B – Fermata EUR Fermi (10 fermate dalla Stazione Termini – Metro B Direzione Laurentina) A piedi per 1,1 km – circa 13 minuti
www.atac.roma.it



L'ingresso alla Manifestazione è libero e gratuito per tutti coloro che desiderano visitare la Mostra e partecipare ai Convegni della sezione congressuale. Occorre semplicemente accreditarsi
L'accredito alla Manifestazione è già disponibile.


Dalla prossima settimana sarà possibile iscriversi anche ai singoli eventi, inserendo le stesse credenziali utilizzate per l'accredito.

Relatori: per i relatori è previsto un ingresso riservato, riceveranno l'accredito al loro indirizzo email personale nei giorni precedenti la manifestazione.

Stampa: per i giornalisti è disponibile l'accredito stampa on line. Con l'accredito on line si ottiene il badge di ingresso già aggiornato con i propri dati, da stampare e portare in Manifestazione per evitare di dover fare la registrazione ai desk del Palazzo di congressi (la registrazione è necessaria per accedere a FORUM PA 2016).

Scuole: l'insegnante responsabile/accompagnatore deve inviare una comunicazione all'indirizzo info@forumpa.it, specificando il giorno della visita e il numero di studenti. L'insegnante deve poi accreditarsi on line, mentre per gli studenti la segreteria organizzativa predisporrà delle tessere di accesso che si potranno ritirare direttamente all'ingresso della manifestazione.
















07/01/2016

Premierato all’Italiana: le leggi della XVII legislatura ai raggi X

Genesi, natura e tempi di approvazione ma anche analisi dei voti finali con focus sulle posizioni dei gruppi e le questioni di fiducia. Un vero e proprio osservatorio sulle leggi nella XVII Legislatura nel minidossier dell'associazione OpenPolis.

Governo piglia tutto. Prosegue inesorabile – di Legislatura in Legislatura, di Governo in Governo – il rafforzamento dell’Esecutivo a discapito del Parlamento. Dei diversi elementi su tutti vi è la funzione legislativa. Affidata dalla Costituzione principalmente al Parlamento è diventata quasi appannaggio esclusivo del Governo.


Iniziativa dei provvedimenti. Su 10 atti che diventano legge, 8 sono di iniziativa del Governo e solo 2 del Parlamento . Interessante notare come durante i Governi di “larghe intese” i maggiori margini che aveva avuto il Parlamento durante l’Esecutivo Monti sono stati drasticamente ridotti con Letta per poi riassestarsi con Renzi al rapporto di 8 a 2.


Velocità delle leggi. I tempi per completare l’iter di una legge non dipendono da questioni tecniche o istituzionali – il bicameralismo incide poco – quanto dalla volontà politica. Ecco il perchè di grandi differenze: sono bastati appena 13 giorni per la Ratifica del trattato di risoluzione unica (più veloce), mentre ne sono serviti 871 per la legge sull’agricoltura sociale (più lenta). In media un provvedimento di iniziativa parlamentare necessita del triplo del tempo di un provvedimento di iniziativa governativa.


Tipologia degli atti. Il Governo quindi fa molte più leggi del Parlamento e in un terzo del tempo. La cosa però ancora più significativa è che tutte quelle più importanti sono di iniziativa governativa – provvedimenti economici, riforme, modifiche costituzionali, politica estera – mentre all’iniziativa parlamentare restano aspetti secondari e quasi di routine come, istituzione di commissioni, monumenti e celebrazioni, ratifiche di trattati e deleghe al Governo.


Voti di fiducia. Il piccolo spazio riservato al Parlamento nella produzione legislativa è reso ancora più misero dal ricorso del voto di fiducia dal parte del Governo. Se con Letta il 27% delle leggi ha necessitato di un voto di fiducia , la percentuale è salita al 34% con Renzi. In aggiunta è da notare come i provvedimenti più dibattuti ha richiesto anche più di un voto di fiducia, negli ultimi anni il record è delle Riforma Fornero durante il Governo Monti con ben 8 voti di fiducia.


Sostegno dei gruppi. Che sia la stagione delle larghe intese lo si può vedere dal comportamento dei diversi gruppi nei voti finali delle leggi. Ovviamente i partiti presenti al Governo hanno tutte percentuali di sostegno vicine al 100%, da notare è invece il contributo dato dagli altri gruppi. Analizzando i voti al Senato durante il Governo Renzi, si nota come Conservatori e Riformisti, Al-A, Gal e Forza Italia abbiamo sostenuto oltre il 70% delle leggi. Le percentuali si abbassano ma restano comunque importanti con la Lega (51%) e M5S (41%).

_________________________________________________

­Centro di ascolto: via A. De Pretis 45,a (di fronte al Viminale) presso il Dipartimento di P.S., alla stanza . n.23 sita al III° piano.

Programmi e gruppi di lavoro (legge n. 183/2010-D.lgs. n.150/2009):

1-Pari opportunità e valorizzazione del benessere di chi lavora: (art.21, legge 4 novembre 2010, n.183)

- dr. Francesco Muzzi (Segretario Nazionale Sinadep)

- dr.ssa Maria Leopardi (Segretario Regionale Sicilia)

2-Riorganizzazione dello Stato sul territorio: (art.10, D.L. 6 luglio 2012, n.95 convertito in legge 7 agosto 2012,n.135)

- dr.ssa Gavina Mariotti  (Segretario Regionale Piemonte)

-dr.ssa Maria Concetta Sirianni (Segretario Regionale Lombardia)

2-Telelavoro e sistema di valutazione del personale (performance e merito): (DPR N.70/99 e  D.Lgs. 27 ottobre 2009 n.150)

-dr. Angelo Paone (Segretario Gen. Agg. Dirstat)

I gruppi possono essere estesi ad altre materie di lavoro e ad altri responsabili che ne vogliano far parte.

Gli orari del centro di ascolto:  martedì e giovedì dalle ore 14,30 alle ore 16,30 – tel. 06/46536692

Gli incontri sia individuali sia collettivi possono essere fissati per qualsiasi giorno, dal lunedì al venerdì, anche nella mattinata, telefonando per appuntamento al 3357859280-3470004832-3476501278-3484491455